I primi cento giorni
I primi cento giorni
Per dare un impulso e un indirizzo chiaro al nostro percorso, ci sono alcune azioni prioritarie che contiamo di portare a compimento nei primi cento giorni del mandato.
Si tratta di azioni concrete che segnano l’avvio di diversi processi di lavoro che costituiranno l’asse portante di tutto il mandato. Esse fanno riferimento ad alcuni aspetti delle missioni fondamentali, dell’organizzazione e dei rapporti con il territorio di UniTo, che riteniamo strategiche e fondamentali.
La semplificazione dei processi amministrativi
Tutti, a prescindere dal ruolo, siamo appesantiti da carichi di lavoro che discendono da una organizzazione che può migliorare rapidamente, analizzando i processi amministrativi in vista della semplificazione e della flessibilità. In questa direzione, la tecnologia deve aiutare e non complicare.
Per questo, nei primi cento giorni del nostro mandato ci impegniamo a intervenire su alcuni processi e servizi cruciali che possono migliorare il nostro modo di vivere e il lavoro in ateneo: richieste di acquisto, missioni, gestione aule per la didattica e manutenzione ordinaria.
Dialogare, condividere, decidere e comunicare. Per una trasparenza sostanziale
La Rettrice rappresenta tutto l’ateneo, con la complessità e molteplicità di visione, progetti e valori che lo fondano: non è una persona sola al comando, ma rappresenta l’intera comunità.
L’idea che chi arriva, da solo, distrugge e ricrea ogni volta è pericolosa, irrispettosa nei confronti dell’istituzione e della comunità e alimenta fratture insanabili nel tempo.
Serve, dunque, capacità di muoversi collegialmente.Questo è possibile solo nel rispetto delle prerogative degli organi e delle forme della rappresentanza, che hanno bisogno anche di una dialettica e una critica aperte, senza tuttavia delegittimarne ruolo ed esistenza.
Contemporaneamente, va riconosciuto che il rispetto formale delle regole non basta a costruire condivisione e trasparenza e vi è bisogno di una partecipazione diffusa e allargata, nella consapevolezza che l’accumulo di dati e procedure non coincide con quella trasparenza sostanziale di cui c’è bisogno.
C’è dunque la necessità di processi che sostengano una partecipazione reale.
Per favorirla, ci impegniamo nei primi cento giorni a realizzare un calendario di iniziative di riflessione, comunicazione e confronto, il primo dei quali riguarderà il tema dell’edilizia, della manutenzione, della programmazione e assegnazione degli spazi in ateneo. Una Conferenza Zero su edilizia e spazi, temi cruciali per lo sviluppo di UniTo e per tutta la comunità.
I temi che affronteremo successivamente, altrettanto cruciali, fanno riferimento al Bilancio di ateneo e alla programmazione delle risorse.
Il Diritto allo studio in un’autentica area metropolitana universitaria
La mancanza di risorse e la poca centralità delle studentesse e degli studenti universitari all’interno delle politiche pubbliche rischia di svuotare di senso reale l’azione per il riconoscimento del diritto allo studio. Questo accade, d’altra parte, anche per la crescita del peso demografico di chi non è più giovane.
Eppure, a Torino, la comunità studentesca universitaria, per la stragrande maggioranza studenti di UniTo, rappresenta circa il 10 per cento della popolazione della città.
Torino è una città sempre più universitaria, ma non è ancora attrezzata per questa dimensione.
La transizione verso un’area metropolitana universitaria rappresenta, dunque, contemporaneamente:
- una necessità per rendere esigibile il diritto allo studio (borse di studio, residenzialità e trasporti rappresentano elementi centrali sui quali è necessario intervenire);
- una straordinaria opportunità di sviluppo e di definizione di nuove identità per il territorio, sempre più territorio della conoscenza.
Per questo motivo, nei primi cento giorni ci impegniamo a lanciare l’iniziativa di un tavolo permanente “Area metropolitana universitaria” con il Politecnico, la Regione, la Città Metropolitana, il Comune di Torino e i comuni in cui sono insediate le sedi universitarie, nonché enti e soggetti interessati a costruire soluzioni e politiche plurali (urbanistiche, normative, abitative, economiche e connesse ai trasporti) per lo sviluppo dell’area metropolitana universitaria e per un diritto allo studio che diventi reale.
Valorizzare i saperi di UniTo
La missione dedicata alla valorizzazione delle conoscenze in UniTo è straordinariamente ricca e differenziata. Non sempre, tuttavia, siamo stati in grado di dare la giusta visibilità alla profondità della nostra ricerca e all’innovazione costante.
Molto facciamo, ma troppo spesso rimane non visto e sconosciuto.
Abbiamo bisogno di individuare strategie affinché il sapere di UniTo emerga con autorevolezza e venga condiviso, venga riconosciuto lo sforzo compiuto da colleghe e colleghi e vengano messe a disposizione le competenze della comunità territoriale.
Per questo, nei primi cento giorni del nostro mandato, ci impegniamo a realizzare un Festival UniTo sui saperi del futuro. Un evento intenso, articolato su tre giorni consecutivi e ospitato in un luogo altamente identitario per l’ateneo e la città, capace di esprimere al meglio la pluralità e la forza della nostra comunità. Un laboratorio pubblico di futuro, dove università, ricerca, didattica, comunità e territori si intrecciano per esplorare insieme le trasformazioni radicali del nostro tempo.
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