Per un'Università inclusiva, innovativa, orientata alla società, in cui il sapere sia uno strumento al servizio del bene comune.
La nostra Università va incontro a grandi trasformazioni a più livelli: organizzativo, normativo, economico, demografico: il suo ruolo e la sua identità verranno costantemente sollecitati, invitati a ripensarsi e a mettersi in discussione.
Eppure, questa comunità dispone di straordinarie competenze, in tutti i campi del sapere e dell’educare. Solo con la consapevolezza del bisogno che abbiamo gli uni degli altri, attraverso la capacità di integrare visioni e sensibilità anche diverse, e talvolta conflittuali, saremo in grado di rispondere a queste sfide e, contemporaneamente, cogliere le nuove opportunità che si presentano.
Mi candido come Rettrice perché credo nel valore pubblico dell'Università come motore di crescita sociale e culturale. La qualità della didattica e della ricerca devono andare di pari passo, formando professionisti competenti e cittadini consapevoli, capaci di affrontare le sfide del futuro. Voglio promuovere un ambiente accademico in cui il sapere sia uno strumento al servizio del bene comune, creando un'Università inclusiva, innovativa e orientata alla società.
Non possiamo permetterci alcuna logica di appartenenza o competizione, perché solo come comunità ampia, fatta di docenti, personale, dottori e dottorandi, assegnisti e studenti, potremo contribuire a rafforzare un’università pubblica e autonoma, e assolvere al nostro compito più alto, che è quello di costruire saperi, valorizzarli, condividerli. Proprio per questo ho scelto di candidarmi.
Gianluca Cuniberti ha accettato di essere al mio fianco e di assumere il ruolo di Prorettore nel caso io venissi eletta. Le sue qualita' umane, insieme all'esperienza maturata nei diversi incarichi istituzionali, hanno reso proficua la nostra collaborazione in questi anni, collaborazione che ci ha consentito di maturare una visione ampia della realtà dell’Ateneo.
In questa scelta è determinante il supporto ricevuto da persone provenienti da tutto l’Ateneo, con sguardi plurali, diversi, anche critici, ma sempre capaci di una logica costruttiva, in grado di creare relazioni e condivisione. È questa un’attitudine della quale avremo sempre più bisogno. Il compito al quale mi candido è estremamente impegnativo: non lo si può affrontare da soli.
Cristina Prandi